Oggi torniamo a parlare di Clubhouse, l’app più imitata del 2021 tanto che esistono diversi cloni in giro nel mondo hitech. Sicuramente il più famoso è Twitter Spaces di cui abbiamo parlato negli scorsi mesi. Ma esistono cloni anche da parte di Spotify e da parte di Telegram. Ma l’app originale ha avuto un periodo di boom notevole che si è però affievolito negli ultimi mesi.
Per chi si fosse perso le ultime puntate su questa app, Clubhouse è un tipo di social network basato sulla voce. Le persone di tutto il mondo si riuniscono su Clubhouse per parlare, ascoltare, informarsi e apprendere gli uni dagli altri in tempo reale. Dalla musica al cinema, dalla politica al management, dalla cultura allo sport: nessun argomento escluso. Sono oltre 700.000 le stanze che ogni giorno vengono aperte sulla piattaforma e il tempo medio trascorso dagli utenti al loro interno raggiunge i 70 minuti.
Era marzo 2020 quando questo servizio, il primo social network audio, ha aperto la sua prima stanza. L’app è poi cresciuta integrando e migliorando le funzionalità in base al suggerimento diretto dei suoi utenti, tra cui “spatial audio”, “backchannel” (il servizio di messaggistica diretta) che ha permesso ai moderatori di gestire al meglio le conversazioni. e “Music Mode” che ha raccolto l’input di una delle sue più importanti community, quella dei musicisti, per creare una fedeltà di suono all’altezza di un vero “stage”.
Purtroppo l’app è stata troppo a lungo accessibile solo su iOS e tramite un sistema ad inviti, è poi arrivata anche su Android quando poi il periodo del covid con lockdown e coprifuoco era ormai passato. Ora con una nota ufficiale, l’azienda annuncia un ridimensionamento che porterà a dei licenziamenti. Una parte del team resterà attivo e quindi l’azienda potrebbe presentare qualcosa di diverso nelle prossime settimane.