Allarme bonifici: il Fisco è sulle tracce di queste persone | Ecco l’operazione che ti mette nei guai

Allarme bonifici: il Fisco è sulle tracce di queste persone | Ecco l’operazione che ti mette nei guai

Bonifico (foto di Tima Miroshnichenko da pexels) - agemobile.com

 Quando compili un bonifico devi fare estrema attenzione a tutto ciò che fai. Potresti diventare bersaglio del Fisco.

Come si discute ormai da tempo il Governo sta cercando in tutti i modi di combattere l’evasione fiscale, i pagamenti in nero e il riciclo di denaro.

Uno dei mezzi più immediati per fare ciò è persuadere il cittadino ad utilizzare metodi di pagamento elettronici o comunque tracciabili.

Carte di credito, assegni, bonifici, sono tutti modi in cui lasciamo una traccia del movimento di denaro che sta avvenendo, mettendoci al riparo da eventuali problematiche con il Fisco.

Ma questo non basta. Anche un semplice bonifico può metterti in cattiva luce e spingere le Autorità competenti ad effettuare verifiche e controlli che, sebbene non debbano spaventare se non si ha nulla da temere, possono comunque trasformarsi in un problema. Attenzione quindi alle operazioni che fai.

Allarme bonifici: attenzione a queste operazioni

Per effettuare un bonifico possiamo avvalerci del nostro home banking, recarci ad uno sportello in un qualunque ufficio postale o della nostra banca o utilizzare un ATM. Insomma è molto facile, ma è anche molto facile sbagliare. Per compilarlo non dobbiamo fare altro che inserire i dati del destinatario – e quindi nome, cognome e IBAN – l’importo da trasferire e scegliere la causale più appropriata.

Ed è proprio quest’ultimo passaggio che potrebbe dare adito a confusione, spingendo il Fisco a fare dei controlli più approfonditi per vederci chiaro. Quando compili questo campo devi essere il più possibile preciso nel giustificare il trasferimento di denaro. Anche se il destinatario è un tuo familiare, come tuo figlio.

causale bonifico
Causale bonifico (foto di cottonbro studio da pexels) – agemobile.com

Come evitare guai con il Fisco

Ci sono alcuni termini che potrebbero essere equivocati. Per esempio, invece di “prestito” sarebbe meglio specificare per cosa stiamo donando quel denaro, e usare espressioni come “Contributo spese acquisto casa” oppure “Supporto spese universitarie”, per intenderci. Non utilizzare poi parole come rimborso, pagamento, acquisto, perché danno adito a dubbi sulla natura dell’operazione. È bene anche non evitare di lasciare la causale del tutto vuota poiché anche questo gesto potrebbe portare a richieste di chiarimento da parte delle Autorità.

Ricordiamo comunque che non esiste un limite di importo per i bonifici a favore di un figlio, e che è fissata solo la soglia di un milione di euro prima che la somma possa venire tassata con un’aliquota del 4% sull’ eccedenza. E che tutte le donazioni di modico valore non necessitano della presenza di un notaio.