Conto corrente, da questo mese si gonfia ancora di più: ti spettano molti più soldi | Ti basta inviare questa domandina

Conto corrente, da questo mese si gonfia ancora di più: ti spettano molti più soldi | Ti basta inviare questa domandina

Soldi in più (Photo By: Kaboompics.com da pexels) - agemobile.com

Per ottenere soldi in più sul conto corrente ti basta inviare una semplice domandina, non sbagliare, scopri come fare.

C’è un detto che recita che i soldi vanno e vengono, e questo è proprio vero. Anche se per molti soprattutto vanno, in spese ordinarie e straordinarie.

Rimpinguare il conto corrente è l’obiettivo primario di tutti i comuni mortali, e ci sono pochi modi per farlo.

Uno di questi è lavorare duro. C’è poi chi si dedica agli investimenti, chi gioca in Borsa, e anche chi gioca semplicemente alla lotteria, ma questo è un altro discorso.

C’è però un ulteriore metodo per gonfiare il tuo conto corrente, e ti basta semplicemente inoltrare una domandina. L’importante è saperlo; scopriamo di che si tratta.

Conto corrente: ricevi soldi con una domandina

Stiamo parlando dei bonus offerti dal Governo. Tanti  bonus, di cui anche quest’anno moltissimi contribuenti possono usufruire. Il fatto è che spesso ce ne sono alcuni di cui non si è nemmeno a conoscenza. Alcune misure di sostegno, infatti, non sono molto pubblicizzate, e se non ti affidi ad un professionista del settore che possa aprirti gli occhi, potresti lasciarti sfuggire un’ottima occasione.

Difatti oltre a quelli noti e che spesso sono automatici, ce ne sono molti per i quali occorre inoltrare specifiche domande. La buona notizia è che alcuni di quelli di cui parliamo possono essere riconosciuti anche per quanto riguarda gli ultimi 5 anni, recuperando quindi gli arretrati.

bonus richiesta
Richiesta del bonus (foto di SHVETS production da pexels) – agemobile.com

I soldi in più a cui potresti avere diritto

Ci riferiamo a diverse misure di sostegno per i pensionati, che spesso non sanno di averne diritto. Ce ne porta a conoscenza money.it, che ci ricorda, per esempio, che se la pensione percepita è più bassa della minima, ovvero 603,40 euro, si può inoltrare richiesta per l’integrazione. Ovviamente, rispettando dei requisiti, tra cui percepire “l’assegno calcolato con il sistema retributivo o misto, quindi per chi ha almeno un contributo settimanale versato entro il 31 dicembre 1995”. E che il reddito personale sia inferiore a 7.844,20 euro; oppure se – sommato a quello del coniuge – non supera i 23.532,60 euro annui. Ci sono poi gli Assegni per il nucleo familiare (Anf), che spettano anche a “i fratelli, le sorelle e i nipoti in linea collaterale del richiedente, minori di età o maggiorenni inabili, se orfani di entrambi i genitori e non aventi diritto alla pensione ai superstiti”.

Infine, ricorda ancora il sito, si potrebbero richiedere le maggiorazioni sociali, ovvero un’ulteriore integrazione alla pensione per pensionati in difficoltà, con almeno 60 anni di età e a carico dell’Assicurazione Generale Obbligatoria (AGO). Come sempre, invitiamo a informarsi presso un patronato o esperti del settore per saperne di più.