Non c’è aspetto della vita di tutti i giorni che non sia stato letteralmente stravolto, in questi mesi, dall’emergenza sanitaria e dai suoi effetti ad ampio raggio. Basti pensare, per esempio, a come il ricorso massivo a didattica a distanza e smart working e remote working, tra le altre misure anti-contagio, abbia costretto la maggior parte delle famiglie italiane a fare i conti con la necessità di avere in casa più PC e device informatici per soddisfare le esigenze di studio o lavorative di ogni suo membro e, non di meno, una connessione Internet stabile e di buona banda.
La buona notizia è stata, in questo senso, che già dai primi giorni di lockdown gli operatori di settore hanno lavorato per rendere le proprie linee stabili e in grado, soprattutto, di sostenere volumi di traffico fino a qualche giorno prima inimmaginabili. Così ha fatto, tra l’altro, per la rete fissa Vodafone, aggiungendo anche offerte personalizzate e personalizzabili per i clienti che avessero bisogno, oltre che della fibra ottica, di traffico dati per la propria SIM mobile per esempio.
Il boom di traffico Internet fisso nei numeri di AGCOM
Se molti studi e ricerche di settore hanno registrato, comunque, il boom di traffico Internet già dai primi giorni dello scorso marzo, quando venivano istituite in Italia le prime zone rosse e rese effettive le prime limitazioni agli spostamenti, è l’AGCOM a fornire, attraverso il lavoro del proprio osservatorio annuale, l’ordine di grandezza di questo tanto discusso aumento di connessioni Internet durante lockdown e fase due dell’emergenza sanitaria. I consumi telefonici sono aumentati di quasi il 50% rispetto all’ultima rilevazione del 2019.
Non troppo a sorpresa, sembrerebbe essere stato soprattutto il consumo di dati da linea fissa a crescere nel corso del 2020: rispetto all’anno precedente, infatti, è aumentato di quasi la metà (del 49.5%) il volume di traffico Internet dalle linee a banda larga e, soprattutto, è aumentata del 45.5% per ogni utenza la quantità di dati consumati. Segno che tutti, nessuno escluso, ci siamo ritrovati nei dodici mesi del 2020 a consumare più Internet che nei mesi precedenti.
Due sono, in particolare, i picchi di aumento di traffico Internet: tra marzo e aprile, nelle prime settimane del primo lockdown, si è passato repentinamente da un +17.5% rispetto alla rilevazione precedente, quella riferita allo stesso periodo del 2019, a un +90.4% a marzo e un 80.2% ad aprile. Anche a ridosso del periodo natalizio, quando sono state approvate nuove misure restrittive per abbassare nuovamente i livelli di contagio da seconda ondata, i volumi di traffico Internet sono tornati a crescere, fino a far registrare un +80,5% rispetto allo stesso periodo del 2019 a novembre e un +64,9% nel mese di dicembre.
Si potrebbe essere tentati a pensare, infine, che più traffico Internet sia significato, quest’anno, anche più ricavi per operatori e compagnie telco. Non è stato così: fino al terzo trimestre del 2020, infatti, la telefonia, e in particolar modo la telefonia fissa, ha perso un -4,5% in ricavi rispetto all’anno precedente, per un totale di circa 500 milioni di euro.