Disastro WhatsApp, ti tocca solo pagare per continuare ad avere l’App: non c’è via di scampo | Ti levano tutto in un secondo
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WhatsApp (Foto di Tumisu da Pixabay) - agemobile.com
Da quando è arrivata sul mercato WhatsApp è sempre stata gratuita. Eppure potresti dover pagare per continuare ad utilizzare l’App.
Da quando nel 2009 WhatsApp è arrivata in Italia, ha guadagnato rapidamente popolarità grazie alla sua semplicità di utilizzo e all’incredibile possibilità di mettersi in contatto con amici e parenti in tutto il mondo senza costi aggiuntivi.
Ad oggi conta oltre 2 miliardi di utenti attivi, e mantiene il primato di App di messaggistica più utilizzata.
È diventata essenziale per milioni di persone, offrendo non solo connessioni tra privati, ma anche tra gruppi, implementando continuamente la sua offerta. Tra vocali, videochiamate e tutte le novità che continuamente vengono lanciate – tra le ultime la possibilità di modificare un messaggio già inviato – difficile abbandonarla.
Gratuita da sempre, ma potresti dover pagare per continuare ad utilizzarla. Scopri cosa sta succedendo.
Disastro WhatsApp: potresti pagare per usarla ancora
Ciclicamente, si parla della possibile introduzione di una versione a pagamento di WhatsApp, che puntualmente getta nel panico gli utenti. Fino ad ora però una simile versione è disponibile solo per gli account business. Secondo italiaonline.it consente di: “inviare promemoria di appuntamenti, avvisi di spedizione, notifiche di ordini, video dimostrativi sui prodotti, codici di verifica, carte d’imbarco, sondaggi e messaggi di supporto per i clienti. È un sistema immediato, più personale e di portata internazionale”.
E si paga per ogni conversazione. Ma perché dovrebbero pagare anche gli utenti normali?
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Cosa cambierà
Cosa cambierà? Nulla, in realtà. Perché non si parla del pagamento di WhatsApp, ma tramite di essa. Nella fattispecie, di chi cade vittima di una delle tante truffe che circolano attraverso l’App di messaggistica istantanea. Massimiliano Dona, presidente di Consumatori.it, spiega su ilmattino.it: “I tentativi di truffa non sono certo una novità, ma gli espedienti utilizzati per perpetrarle sono sempre più raffinati ed evoluti […] Oggi, i truffatori sfruttano il social hacking, cioè manipolano le relazioni personali per estorcere dati o denaro”.
E avverte: “Uno dei metodi più comuni è l’invio di un sms con un codice di verifica, seguito da un messaggio su WhatsApp apparentemente proveniente da un contatto fidato che chiede di inoltrare quel codice. Seguendo le istruzioni, si fornisce all’hacker l’accesso al proprio account, che verrà subito sequestrato”. E potrebbe chiedere dei soldi per farcelo riavere. Occhi sempre aperti: mai cliccare su link da parte di sconosciuti, ed è meglio bloccare le “catene di S. Antonio”, limitando il più possibile il diffondersi di messaggi truffa.