Recentemente sono emersi i primissimi benchmark relativi ai nuovi chip Apple M4 Pro, i quali sono stati testati su un Mac Mini identificato con la sigla Mac16,11. Questi risultati confermano le aspettative precedenti, mostrando una prestazione superiore nella sezione multi-core rispetto agli M3 Max e agli M2 Ultra.
I test, condotti utilizzando Geekbench, hanno rivelato che il chip M4 Pro, dotato di una CPU a 14 core configurata con 10 core ad alta potenza e 4 core a basso consumo, ha raggiunto punteggi significativi. Nello specifico, il punteggio in single-core è stato di 3.546 punti, mentre quello in multi-core ha toccato i 21.866 punti.
Nonostante i risultati in single-core siano molto simili a quelli ottenuti dal chip M4 “base”, la frequenza operativa del M4 Pro sembra leggermente incrementata, attestandosi a 4,5 GHz rispetto ai 4,4 GHz del MacBook Pro. Questa differenza, sebbene piccola, suggerisce l’impiego di un sistema di dissipazione più efficiente nel Mac Mini, permettendo performance superiori anche in condizioni di maggiore carico.
È interessante notare come questi miglioramenti abbiano un impatto marginale solo in single-core: i punteggi non variano drasticamente, ma rimangono comunque competitivi. Per confronto, l’M3 Max si attesta intorno ai 3.000-3.100 punti in single-core e circa 21.400-21.500 punti in multi-core quando montato su un MacBook Pro, mentre l’M2 Ultra registra punteggi tra 2.800-2.900 punti in single-core, paragonabili a quelli dell’M3 Max in multi-core.
Attualmente, considerando la potenza bruta della CPU, risulta difficile motivare l’acquisto di un Mac Studio configurato con M2 Ultra, il cui prezzo si aggira intorno ai 4.900 euro. In confronto, il nuovo Mac Mini M4 Pro, anche nella configurazione con 64 GB di memoria unificata, raggiunge solo 2.600 euro, rendendolo una scelta decisamente più economica e accessibile.
Tuttavia, ciò non implica che il Mac Studio non abbia senso per categorie di utenti specifiche. Infatti, il chip M4 Ultra è equipaggiato con una GPU capace di esprimere fino a 27 TFLOPs, contrariamente ai 9 TFLOPs dell’M4 Pro. Questo aspetto diventa cruciale per gli utenti che si avvalgono di applicazioni ad alta intensità GPU, come software di montaggio video o modelli di intelligenza artificiale.
Il finale del 2024 si preannuncia un periodo entusiasmante per il mercato dei processori, non soltanto per i chip Apple ma anche per l’arrivo di nuove generazioni come Lunar Lake e i futuri Ryzen AI. Gli analisti concordano che questo sia il momento giusto per considerare un acquisto, data l’elevata competizione e le prestazioni sempre più elevate che i nuovi chip promettono.
In conclusione, l’Apple M4 Pro rappresenta un notevole passo avanti per l’ecosistema di chip Apple, offrendo prestazioni eccellenti sia in ambito pro che consumer, specialmente all’interno della linea Mac Mini. Resta da capire come evolveranno le prestazioni di altri competitor e quale impatto avranno sul mercato nel breve termine.
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