Piccoli elettrodomestici vecchi, non buttarli mai nel cassonetto: se ti beccano ti multano | Basta un vicino che ti vede

Come buttare i piccoli elettrodomestici - agemobile.com (Foto pexels)
Pensi che l’unica sia buttarli nel secchio dell’indifferenziata? Attenzione, così rischi una bella multa. La soluzione è un’altra.
Gli elettrodomestici possono avere vita breve, soprattutto quelli piccoli come il frullatore, lo smartphone o il ferro da stiro, la cui durata potrebbe essere di pochi anni (a volte mesi).
Che cosa fare, dunque, con questi oggetti che in casa non servono più? La soluzione non è gettarli nel secchio dell’indifferenziata.
Anzi, se si commette un gesto simile si rischia una bella multa che va da poche centinaia di euro a somme più ingenti pari a 1000 o 2000 euro.
Per evitare una sanzione, ma anche in segno di civiltà e rispetto per l’ambiente, ecco dove e come vanno smaltiti tutti i piccoli elettrodomestici.
Italia, che disastro con la differenziata
Gli italiani rientrano tra i cittadini meno virtuosi nella raccolta differenziata. A volte per pigrizia, altre per noncuranza o mancanza di rispetto, altre per ignoranza in materia, i cittadini del Bel Paese risultano essere quelli meno diligenti nella raccolta dei rifiuti. Secondo un sondaggio dell’Ipsos, un italiano su sei butta gli elettrodomestici piccoli come phone, tostapane, frullatore o caricabatterie nella plastica.
Un errore gravissimo che, se documentato anche solo da un vicino di casa o un passante, potrebbe costare una multa. I piccoli elettrodomestici, infatti, devono essere gettati in modi differenti, e sicuramente non nei secchi della plastica o dell’indifferenziata. Il corretto smaltimento, infatti, può dare una mano all’ambiente e rendere il luogo in cui si vive migliore e più pulito, soprattutto per le generazioni future.

Come smaltire i piccoli elettrodomestici
Nel caso in cui in casa ci fossero smartphone, caricabatterie, lampadine, tostapane, frullatori o ferri da stiro rotti, il modo corretto di buttarli via è consegnarli in un negozio di elettrodomestici, a patto che la cui superficie di quest’ultimo sia di almeno 400 metri quadrati. In questo caso, l’attività ha l’obbligo di ritirare gli oggetti rotti secondo il meccanismo chiamato “uno contro zero”.
Un’altra alternativa possibile è consegnare l’elettrodomestico non funzionante ad un negozio, dal quale poi se ne acquista un altro della stessa tipologia. Ad esempio, nel caso in cui si avesse uno smartphone rotto e si volesse acquistarne un altro, basta recarsi in un negozio specializzato per effettuare questo “scambio”. Si parla in questo caso di meccanismo “uno contro uno”, che obbliga il commerciante a ritirare il vecchio senza alcun tipo di opposizione o clausola.