Problemi con Siri: Apple promette di migliorare dopo le segnalazioni degli utenti

Siri assistente virtuale - Agemobile.com (Foto X)
Nuova défaillance per l’assistente virtuale made in Silicon Valley: il confronto con gli strumenti più moderni si fa impietoso.
Sarà colpa di quel logo contenente il simbolo dell’infinito, che ha inevitabilmente alzato molto in alto l’asticella delle aspettative, fatto sta che Siri si sta trasformando in un punching ball.
A 14 anni dal suo lancio al popolarissimo assistente virtuale lanciato da Apple nell’ormai lontano 2011 con iPhone 4s si accompagna ormai stabilmente un altro aggettivo: criticatissimo.
Siri ha abituato fin da subito a fornire prestazioni altalenanti, ma il problema è che il salto di qualità non è mai arrivato. E che anzi ora si sta iniziando ad assistere a un peggioramento del quadro generale.
L’integrazione con iOS e con i dispositivi Apple non può più bastare. Anzi, quello che quasi 15 anni era un punto di forza oggi è un pregio quasi pleonastico, che non basta a scongiurare la peggiore delle etichette possibili quando si parla di tecnologia.
Siri non funziona
Siri è davvero un assistente superato? La risposta è sì e del resto lo sanno da tempo anche dalle parti di Cupertino, come confermato dai febbrili lavori alla base dell’imminente uscita della nuova versione con AI. Ma l’implementazione con l’artificiale generativa rischia di non bastare per salvare il soldato Siri.
Già, perché se a venire mancare non sono solo servizi avanzati, bensì la base, il già impietoso confronto con strumenti come ChatGPT Voice, Google Gemini e il futuro Alexa+ rischia di diventare imbarazzante. Eppure, è proprio questo ciò che è successo.

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Apple rassicura su Siri, ma non basta: rigenerazione o declino?
Un post pubblicato su Reddit da un utente ha fatto scoppiare un vero e proprio caso attorno a Siri, “accusato” di faticare a rispondere anche a domande basilari, per le quali non c’è certo bisogno dell’intelligenza artificiale. Incredibile ma vero, l’assistente di Apple è andato in panne alla semplice richiesta “che mese è?”.
Rabbia mista a ironia si sono subito impossessate del web, mentre Apple è stata inevitabilmente travolta da critiche di ogni sorta. Che senso ha concentrarsi sulle più complesse funzionalità di AI se poi si deve assistere a lacune di questo tipo? L’azienda ha prontamente rassicurato gli utenti promettendo pronto intervento, ma la sensazione è che il problema sia ben più profondo. La domanda è se abbia ancora senso continuare ad insistere su un marchio che ha limiti troppo grandi per pretendere di “essere intelligente”. Dall’altro lato la rimozione delle funzioni meno affidabili certificherebbe la sconfitta di un intero progetto. Un pericolo anche in ottica iPhone e un’onta che a Cupertino potrebbero non voler accettare.