Rivoluzione Tv, fissata la data per il cambiamento: da quel giorno il tuo telecomando deve essere per forza così
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Telecomando (Foto di tookapic da Pixabay) - agemobile.com
Da tempo stiamo assistendo ad una rivoluzione della tv. Ma ora è deciso che questa toccherà anche il telecomando. La data è fissata.
Si parla da tempo della rivoluzione che riguarderà il modo in cui guardiamo la televisione, e che in parte sta già avvenendo.
Il passaggio alle nuove frequenze e quindi al digitale terrestre ha fatto capolino nel 1997, quando in Italia arriva lo standard DVB-T, ovvero lo “standard europeo per la televisione digitale terrestre”.
Poi è iniziata la vera transizione, con la nascita di Tivù, la piattaforma che tutti conosciamo. Un passaggio lento e graduale, a zone.
Che dal 2008 ci ha portati all’addio definitivo all’analogico; piano piano tutte le vecchie frequenze si sono spente, sancendo la fine di un’epoca. Ma ora anche il telecomando farà parte della rivoluzione.
Rivoluzione tv: anche il telecomando cambia
Il cambiamento del digitale terrestre non si è certo arrestato, ma anzi è stato integrato con alcune reti Internet. Questo consente non solo di poter vedere più canali da tutto il mondo, ma anche di offrire una risposta allo streaming e ai diversi servizi in abbonamento che ormai hanno preso sempre più piede.
Nel frattempo infatti sono arrivate le smart tv, connesse a Internet. E cosa c’entra il telecomando? Anche lui dovrà adattarsi al cambiamento. Così vuole l’AGCOM, Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che, come leggiamo su hdblog.it, intende assicurare “che i servizi di interesse generale restino facilmente accessibili […] senza limitare la fruizione dei contenuti in streaming“. Ma in cosa consiste questo cambiamento?
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Cosa succederà
Nei prossimi mesi, o meglio a partire da giugno, le smart tv che vogliono arrivare sul mercato italiano dovranno adeguare il proprio telecomando. Questo dovrà contenere un tastierino numerico completo “che permetta di selezionare direttamente i canali del digitale terrestre, indipendentemente dall’app in esecuzione sulla Smart TV” e un tasto dedicato al digitale terrestre che sia riconoscibile.
Inoltre dovrà essere presente “un rail in home page con quattro icone per garantire accesso diretto ai SIG, i ‘Servizi di Media Audiovisivi e Radiofonici di Interesse Generale’, ossia i servizi di interesse collettivo che comprendono sia le emittenti pubbliche della RAI che radio e tv private con precisi requisiti giornalistici”. Al momento non sappiamo come risponderanno i produttori di smart tv, se con un unico telecomando che rispetti i requisiti richiesti, o con due, di cui uno dedicato allo streaming. Nell’attesa di sapere cosa succederà, possiamo goderci il nostro solito telecomando.