Termosifoni, ecco quando bisogna spegnerli | La Legge parla chiarissimo: non devi sbagliare nemmeno di un giorno

Termosifoni, ecco quando bisogna spegnerli | La Legge parla chiarissimo: non devi sbagliare nemmeno di un giorno

Come forse non tutti sanno, l’accensione e lo spegnimento dei termosifoni sono regolamentati per legge. Ecco il calendario del 2025.

Nonostante negli ultimi anni si stiano diffondendo nuovi tipi di riscaldamento domestico, il più comune ed utilizzato rimane il termosifone.

Soprattutto nei grandi condomini, dove solitamente l’impianto è a gas e centralizzato, ovvero viene acceso e spento automaticamente secondo l’impostazione di chi se ne occupa, come l’amministratore.

Anche se molti, per evitare una spesa molto sostanziosa, hanno deciso di staccarsi, rendendosi autonomi con l’installazione delle valvole termostatiche o un impianto personale.

In ogni caso, l’accensione e lo spegnimento dei termosifoni sono regolamentati per legge, precisamente dal  DPR 412/1993. Vediamo il calendario per il 2025, da rispettare per diversi motivi.

Termosifoni: il calendario del 2025

La necessità di istituire un calendario che regolamenti l’accensione e lo spegnimento dei riscaldamenti è principalmente di carattere ecologico. In questo modo difatti si cerca di contenere l’inquinamento dovuto ai combustibili utilizzati. L’Italia è suddivisa in 6 zone climatiche, che vanno da quella contraddistinta con la A, che indica anche un clima più mite, alla F, zona particolarmente fredda dove, in teoria, i termosifoni potrebbero rimanere sempre accesi.

Il regolamento non riguarda solo il periodo dell’anno, ma anche le ore giornaliere di accensione, che possono andare dalle 6 alla 14, fino al nessun limite della già citata zona F. Ma quest’anno, quando dovremo spegnere i nostri termosifoni?

spegnimento termosifoni
Spegnimento dei termosifoni (Foto di Etadly da Pixabay) – agemobile.com

Quando spegnere i riscaldamenti

I termosifoni chiaramente non si spengono da soli arrivati alla data prevista, ma per esempio per quanto riguarda gli impianti centralizzati sarà l’amministratore o il responsabile dell’impianto a provvedere  nel rispetto delle normative. Il privato invece può spegnerli anche prima, se ritiene opportuno. Nelle varie zone troviamo quindi, come riporta anche idealista.it, lo spegnimento al 15 marzo per la zona A che comprende Lampedusa, Porto Empedocle e Linosa. Fino al 31 potranno tenerli accesi Agrigento, Catania, Crotone, Messina, Palermo, Reggio Calabria, Siracusa e Trapani facenti parte della zona B, e nella stessa data troviamo anche Bari, Benevento, Brindisi, Cagliari, Caserta, Catanzaro, Cosenza, Imperia, Latina, Lecce, Napoli, Oristano, Ragusa, Salerno, Sassari e Taranto nella zona C.

Ancora, le province della zona D, ovvero  Ascoli Piceno, Avellino, Caltanissetta, Chieti, Firenze, Foggia, Forlì, Genova, Grosseto, Isernia, La Spezia, Livorno, Lucca, Macerata, Massa Carrara, Matera, Nuoro, Pesaro, Pescara, Pisa, Pistoia, Prato, Roma, Savona, Siena, Teramo, Terni, Vibo Valentia e Viterbo andranno avanti fino al 15 aprile, così come la zona E ovvero Alessandria, Aosta, Arezzo, Asti, Bergamo, Biella, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Como, Cremona, Enna, Ferrara, Frosinone, Gorizia, L’Aquila, Lecco, Lodi, Milano, Modena, Novara, Padova, Parma, Pavia, Perugia, Piacenza, Pordenone, Potenza, Ravenna, Reggio Emilia, Rieti, Rimini, Rovigo, Sondrio, Torino, Treviso, Trieste, Udine, Varese, Venezia, Verbania, Vercelli, Verona e Vicenza. Infine, nella zona F, di cui fanno parte ad esempio  Belluno, Cuneo e Trento, lo spegnimento sarà regolato dalla normativa comunale.